11 ottobre – RomaCammina lungo la Regina Viarum

Anche quest’anno torna l’Appia Day, la festa della Regina di tutte le strade, e RomaCammina propone una nuova giornata in cammino lungo la millenaria magia dell’Appia Antica. Partendo dalle Terme di Caracalla ci muoveremo verso l’arco di Druso, alla fine di via Porta di S. Sebastiano, e percorreremo il suggestivo museo a cielo aperto della Regina Viarum.

Sarà una camminata alla scoperta di una parte del tragitto del futuro GRAB – il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma – immersi nel suggestivo museo a cielo aperto dell’Appia Antica: attraverseremo il Parco della Caffarella, con le sue meraviglie naturali e archeologiche, per poi ritornare sull’Appia Antica e arrivare fino alla villa dei Quintili.

Da qui chi vorrà potrà prendere il 118 della linea ATAC e rientrare al punto di partenza oppure, in compagnia dello staff, fare un pezzo dell’itinerario già percorso fino al mausoleo di Cecilia Metella e, se si vuole, alle Terme di Caracalla.

PROGRAMMA

DOMENICA 11 OTTOBRE

ore 10.00
appuntamento all’ingresso delle Terme di Caracalla – largo Cavalieri di Colombo (proprio di fronte all’ingresso del complesso archeologico delle Terme)

ore 10.15
partenza (percorso Terme di Caracalla – via Appia Antica – parco della Caffarella – via Appia Antica – villa dei Quintili)

pranzo al sacco durante il percorso

COSTO
attività promozionale gratuita

5,00 €
per i non soci
per la copertura assicurativa giornaliera

Laggiù, nella nuda campagna, sotto il libero sole, su due margini della via Appia, che era come l’ingresso trionfale di Roma, sono i versi che Emile Zolà dedica all’Arco di Druso, una delle arcate dell’Acquedotto Antoniano.
L’arco è adiacente alla porta S. Sebastiano, la più grande e tra le meglio conservate delle porte della cinta difenziva delle Mura Aureliane.

È uno dei pochi impianti industriali sopravvissuti nella città e dal 1998 ospita la sede del Parco Regionale dell’Appia Antica. Qui era un tempo una struttura adibita alla follatura dei panni di lana , all’inizio dell’800, fu trasformata in mulino. Nel 1912, infine, l’impianto fu modificato e iniziò la produzione della carta dagli stracci e, successivamente, da carta da macero.

Ma dove io ho veduto un tramonto meraviglioso è fuori porta S. Giovanni, nel luogo detto Caffarella, presso la fonte e il bosco di Egeria. C’è laggiù un ruscello sul quale si chinano e si specchiano fiorellini innumerevoli […]. Questa passeggiata alla Caffarella, di questi tempi, è fatta da pochissime persone.
Gabriele D’Annunzio

La villa [dei Quintili] conteneva tutto ciò che una città media può avere, compresi un ippodromo, fori, fontane e terme di diversi tipi.
Olimpiodoro di Tebe

V’è una severa torre di tempi passati / salda come una fortezza. con la sua difesa di pietra / di quelle che trattengono e frustano la forza di un esercito / anche se rimangono soltanto con metà dei loro bastioni. /
E coperta con edera bimillenaria. / La ghirlanda dell’Eternità dove ondeggiano / le foglie verdi sopra tutto gettate dal tempo: / dov’era questa torre possente? Quale tesoro giace nel suo grembo / così rinchiuso, così nascosto? La tomba di una donna.
George Gordon Byron

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