12 maggio – RomaCammina all’Appia Day

Anche quest’anno torna l’Appia Day, la festa della Regina di tutte le strade, e RomaCammina propone una giornata in cammino con un pic-nic immersi nella millenaria magia dell’Appia Antica. Partendo dalle Terme di Caracalla ci muoveremo verso l’arco di Druso, alla fine di via Porta di S. Sebastiano, e cammineremo per circa 18,5 km (suddivisibile in diverse tappe), percorrendo il suggestivo museo a cielo aperto della Regina Viarum.

Sarà una camminata alla scoperta di una parte del tragitto del futuro GRAB – il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma – immersi nel suggestivo museo a cielo aperto dell’Appia Antica: attraverseremo il Parco della Caffarella, con le sue meraviglie naturali e archeologiche, per poi visitare il parco delle tombe latine; costeggeremo quindi l’ininterrotta successione di archi degli antichi Acquedotti e torneremo sull’Appia Antica all’altezza della villa dei Quintili; ultima tappa sarà il mausoleo di Cecilia Metella e il Circo MassimoLa camminata prevede 7 tappe nel corso delle quali ai partecipanti sarà messo un “bollino” su un’apposita tessera: chi visiterà con noi, camminando, tutti i punti tappa e collezionerà i 7 timbri avrà diritto, alla fine, alla borraccia e alla maglietta Appia Day.

I 7 punti tappa lungo il percorso, dove troveremo i volontari del Touring Club che daranno informazioni, sono: 1. Arco di Druso, 2. Cartiera Latina, 3. Caffarella – vigna Cardinali, 4. tombe di via Latina, 5. parco degli Acquedotti, 6. villa dei Quintili e 7. mausoleo di Cecilia Metella.

PROGRAMMA

DOMENICA 12 MAGGIO

ore 10.00
appuntamento all’ingresso delle Terme di Caracalla (largo Cavalieri di Colombo (proprio di fronte all’ingresso del complesso archeologico delle Terme)

ore 10.15
partenza prima tratta del percorso: Terme di Caracalla – via Appia Antica – parco della Caffarella – parco delle Tombe Latine – parco di Tor Fiscale – parco degli Acquedotti (8,5 km circa)

ore 13.00 circa
pic-nic con pranzo al sacco presso il parco degli Acquedotti

ore 14.00
partenza seconda tratta del percorso: parco degli Acquedotti – villa dei Quintili – via Appia Antica – mausoleo di Cecilia Metella – Terme di Caracalla (10 km circa)

Laggiù, nella nuda campagna, sotto il libero sole, su due margini della via Appia, che era come l’ingresso trionfale di Roma, sono i versi che Emile Zolà dedica all’Arco di Druso, una delle arcate dell’Acquedotto Antoniano.
L’arco è adiacente alla porta S. Sebastiano, la più grande e tra le meglio conservate delle porte della cinta difenziva delle Mura Aureliane.

È uno dei pochi impianti industriali sopravvissuti nella città e dal 1998 ospita la sede del Parco Regionale dell’Appia Antica. Qui era un tempo una struttura adibita alla follatura dei panni di lana , all’inizio dell’800, fu trasformata in mulino. Nel 1912, infine, l’impianto fu modificato e iniziò la produzione della carta dagli stracci e, successivamente, da carta da macero.

Ma dove io ho veduto un tramonto meraviglioso è fuori porta S. Giovanni, nel luogo detto Caffarella, presso la fonte e il bosco di Egeria. C’è laggiù un ruscello sul quale si chinano e si specchiano fiorellini innumerevoli […]. Questa passeggiata alla Caffarella, di questi tempi, è fatta da pochissime persone.
Gabriele D’Annunzio

Si accedeva alle tombe attraverso lunghe scalinate che scendevano ripide, ed erano così sovraffollate da così tanti visitatori che abbiamo dovuto aspettare un po’ prima che arrivasse il nostro turno per scendere.
Nathaniel Hawthorne

Oggi ho visitato la Ninfa Egeria, poi il Circo di Caracalla, i resti dei sepolcri lungo la via Appia e la tomba di Metella che dà veramente l’idea della solida costruzione muraria.
Quegli uomini lavoravano per l’eternità ed avevano calcolato tutto meno la pazzia dei devastatori innanzi alla quale tutto doveva cedere. Come ti avrei voluta con me!!!
Le rovine del grande acquedotto incutono il più grande rispetto. Un bello e grande proposito, il dissetare un popolo con un’opera così importante!
Johann Wolfgang Goethe

La villa [dei Quintili] conteneva tutto ciò che una città media può avere, compresi un ippodromo, fori, fontane e terme di diversi tipi.
Olimpiodoro di Tebe

V’è una severa torre di tempi passati / salda come una fortezza. con la sua difesa di pietra / di quelle che trattengono e frustano la forza di un esercito / anche se rimangono soltanto con metà dei loro bastioni. /
E coperta con edera bimillenaria. / La ghirlanda dell’Eternità dove ondeggiano / le foglie verdi sopra tutto gettate dal tempo: / dov’era questa torre possente? Quale tesoro giace nel suo grembo / così rinchiuso, così nascosto? La tomba di una donna.
George Gordon Byron

COSTO
attività promozionale gratuita

10,00 €
per chi volesse ordinare il cestino pic-nic di Rosemary
che comprende panino gourmet (anche vegetariano), dolce artigianale e acqua in borraccia di alluminio

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