17 giugno – In cammino con le stelle al parco degli Acquedotti

Acquedotti by night

Sabato 17 giugno abbiamo raccolto l’invito degli amici dell’Associazione il VII Biciclettari che, nel magnifico scenario del Parco degli Acquedotti, hanno organizzato – in sinergia con le altre Associazioni che operano al parco – una biciclettata e una camminata accompagnati dalla luce delle stelle.

Alla fine dell’attività l’associazione di astrofili Astrolab.io ci farà da guida con osservazioni astronomiche con potenti telescopi che ci permetteranno di scoprire i più interessanti oggetti celesti, pianeti, stelle, costellazioni e oggetti del profondo cielo. Durante le osservazioni verrà effettuata inoltre una guida al cielo, utilizzando un laser in grado di puntare le singole stelle che ci farà fare un vero e proprio percorso conoscitivo della volta celeste.

Programma

20:00
appuntamento presso la chiesa di S. Policarpo e inizio camminata

20:30
incontro con il gruppo in cammino a largo Appio Claudio (fronte pasticceria Tichetti)

21:30
scoperta del cielo e delle stelle con Astrolab.io, Fabrizio De Santis e Luca Sferrazza

ASTRODOTTI

a cura di

AstroLab.io

VENERE

Secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dalla nostra stella, ha dimensioni simili a quelle della Terra. È nota fin dalla preistoria perché molto brillante e forse proprio per il suo splendore ha preso nome dalla dea dell’amore e della bellezza, conosciuta come Afrodite dagli antichi greci.
Con una magnitudine massima di −4,6, è l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno dopo la Luna.
Venere è avvolto da uno spesso strato di nubi altamente riflettenti, composte principalmente di acido solforico, che impediscono la visione nello spettro visibile della superficie dallo spazio. Il pianeta non è dotato di satelliti o anelli e ha un campo magnetico più debole di quello terrestre.

Foto archivi https://www.popularmechanics.com

MARTE

Quarto pianeta dal Sole, un mondo polveroso, freddo e desertico con un’atmosfera molto rarefatta.
Marte è anche un pianeta dinamico con stagioni, calotte polari, canyon, vulcani spenti e prove che era ancora più attivo in passato; è uno dei corpi più esplorati del nostro sistema solare ed è l’unico pianeta in cui abbiamo inviato rover a vagare per il paesaggio alieno, è grande circa la metà della Terra: è conosciuto come il pianeta rosso poiché la sostanze chimiche di ossido di ferro nel suo suolo sembrano ruggine.
Marte ha due piccole lune: Phobos e Deimos. Prendono il nome dai figli di Ares, il dio greco della guerra. Phobos significa “paura” e Deimos significa “panico”.

Foto astrofili Astrolab.io

MIZAR

Se ci fosse una classifica degli oggetti celesti più famosi, questa stella (chiamata anche ζ Uma) rientrerebbe sicuramente nella top ten.
Mizar infatti non è solo semplice da individuare (indica l’evidente curvatura nel timone del carro), ma da tempi immemori questa luminosa stella è considerata una sorta di “test oculistico” che fornisce a chi osserva la misura della propria capacità visiva.
Mizar, una delle più belle e conosciute stelle doppie del cielo, si trova nel timone del Grande Carro e con Alcor forma una stella doppia visibile ad occhio nudo.
Mizar a sua volta consiste di due brillanti stelle separate di 14,4 secondi d’arco (Mizar A e Mizar B) che orbitano l’una attorno all’altra con un periodo di duemila anni.

Questo affascinante sistema stellare si trova a circa 85 anni luce dalla Terra e sarà il terzo oggetto della volta celeste che andremo ad osservare nel corso della serata assieme alla costellazione dell’Orsa Maggiore, anche detta Grande Carro.

Foto archivi www.astrobin.com

GRANDE CARRO

Parte della costellazione dell’Orsa Maggiore, è senza altro tra le costellazioni più famose e più semplici da identificare nel cielo settentrionale ed è costituito da Alioth, Mizar e Alcor, Merak, Phecda, Megrez, Dubhe e Alchaid.
Tra gli oggetti non stellari peculiare della costellazione si segnala M101, una galassia a spirale larga quanto la nostra Via Lattea, e le galassie M81 e M82 dove M82 è una cosiddetta “peculiare” perché presenta una forma atipica, forse a causa di una violenta esplosione subita dal nucleo che ha espulso enormi masse di gas sopra e sotto il piano della galassia.

Una cosa che non tutti sanno è che le sette stelle luminose che compongono il Grande Carro sono in realtà un ammasso aperto che in futuro ingloberà anche il Sistema Solare. Le stelle che lo compongono mostrano infatti un movimento comune (oltre ad avere età e forma simile) che differisce da quello delle stelle vicine e questa è una caratteristica degli ammassi aperti.
Il Grande Carro ha il suo centro a circa 75 anni luce da noi e copre una zona di cielo di circa 30°, la sua corsa lo sta lanciando ad una velocità di circa 46 km/h verso la zona orientale del Sagittario ad una ascensione retta di 20h 24m ed una declinazione di 37°. La curiosità è che noi ci troviamo esattamente su quella rotta.

Osservando il Grande Carro ricordiamoci che quelle stelle sono nate dalla stella nube molecolare, che sono un ammasso aperto e che tra qualche milione di anni (parecchi) le vedremo passare sulla nostra testa per poi fuggire nel Sagittario.

Foto archivi Astrolab.io

M13

Il Grande Ammasso di Ercole è certamente uno degli oggetti più spettacolari dell’emisfero celeste settentrionale. È il più luminoso ammasso globulare dell’emisfero boreale, sotto cieli bui è visibile ad occhio nudo, ed è uno dei pochi oggetti di questo tipo a poter essere visibile senza strumenti.
Fu menzionato per la prima volta nel 1715 da Hedmund Halley che lo osservò ad occhio nudo nelle serate senza Luna.

Esso è un gigantesco agglomerato di forma sferica che contiene alcune centinaia di migliaia di stelle vecchissime, con età di almeno 10 miliardi di anni. Posto ai confini della nostra galassia, si trova ad una distanza di circa 25 mila anni luce da noi, ha un diametro di quasi 165 anni luce ed è caratterizzato da una luminosità reale elevatissima, ben 300.000 volte quella del Sole.

M13 è stato il primo simbolico destinatario di un messaggio radio inviato nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo alla ricerca di vita su altri mondi.

Foto archivi www.astrobin.com

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