3 settembre – Anello delle Genzane e Monte Calvo a Livata

Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini

In cammino tra le faggete

Una camminata in quota, partendo dai 1525 mt di Campo dell’Osso, località presso Monte Livata (Comune di Subiaco) che garantisce sempre un clima più mite dell’afa che si respira in città in alcuni periodi dell’anno.

Abbiamo camminato qui anche l’anno scorso – sempre d’estate – con un itinerario fino al Monte Autore (1855 m): questa è tra le cime che, insieme al Monte Viglio (2156 m), il Monte Tarino (1961 m) e il Monte Cotento (2015 m), caratterizzano il sistema orografico del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

L’itinerario parte da Campo dell’Osso, procede lungo la sterrata in direzione Campaegli, immergendosi nel fresco della faggeta per arrivare tra saliscendi alla località le Genzane a quota 1.575 m e godere di un affaccio panoramico sulla vallata.
Al km 3,8 si giunge al passo delle pecore (1500 m) per poi salire al Monte Calvo (1591 m). Poi la discesa in direzione Campaegli e la sua Piana situata nel comune di Cervara di Roma, dove costeggeremo la grotta Stoccolma, un’ampia cavità carsica profonda 60 mt e larga 70 mt.
Da Campaegli si rientra su strada sterrata verso il pianoro di Campobuffone e poi, tra saliscendi tra le faggete e i pianori carsici, si raggiunge la Valle Maiura; da qui torneremo infine a Campo dell’Osso.

Appuntamento

ore 9.45
CAMPO DELL'OSSO - piazzale di fronte all'area pic-nic e al bar Cristallo di neve (da Roma autostrada A24, uscita Vicovaro Mandela, indicazioni Livata)
(CLICCA sull'icona per la mappa)

Staff tecnico

Donatella (347.4447631)

Costo

10,00 €
attività riservata ai soci di RomaCammina

attività confermata al raggiungimento di
10 partecipanti

programma

ore 10.00
partenza della camminata

pranzo al sacco

pomeriggio
conclusione della camminata e rientro a Roma

DIFFICOLTÀ MEDIO-FACILE

La camminata ha una lunghezza totale di 12 km e supera un dislivello complessivo di circa 350 m.
(CLICCA sull'icona per verificare le caratteristiche e le descrizioni dei vari livelli di difficoltà)

Il Parco Regionale dei Monti Simbruini è la più vasta area protetta del Lazio, istituita nel 1982 tra 7 Comuni (Trevi, Filettino, Vallepietra, Jenne, Subiaco, Cervara di Roma, Camerata Nuova) e si estende su un territorio di circa 30.000 ettari, tra le Province di Roma e Frosinone.

È un territorio caratterizzato dalla grande risorsa dell’acqua: il nome stesso, che deriva dal latino sub imbribus, vale a dire sotto la pioggia, è esplicativo delle condizioni climatiche e idrologiche dell’intera area. E questa risorsa è stata intensamente utilizzata dagli antichi romani per realizzare gli Acquedotti, infatti le sorgenti dell’Acqua Claudia sono situate alle pendici dei Monti Simbruini nell’alta Valle dell’Aniene tra gli odierni comune di Arsoli e Marano equo.

Essendo un territorio montano è in gran parte occupato da boschi in prevalenza faggeta che vegeta dai 900 ai 1900 metri. Al suo interno, si possono rinvenire oltre che il sorbo degli uccellatori, l’acero montano, il sempreverde tasso e l’agrifoglio.
Al di sotto del limite vegetazionale delle faggete predominano i boschi misti di specie quercine caducifoglie, come il cerro o la roverella, oppure di carpino nero insieme ad altre specie quali l’orniello, l’acero campestre e l’opalo.

Ricchissima la flora soprattutto in questo inizio estate, con la fioritura del giglio rosso in concomitanza della festa di San Giovanni (24 giugno) e poi le orchidee selvatiche (con ben n.60 specie censite nel parco) e poi le erbe aromatiche officinali e commestibili di cui proveremo a farne il riconoscimento.

Lo staff che ha curato sopralluoghi e logistica

2 risposte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *